Categorie catastali, come si classificano?

Categorie catastali

Le categorie catastali servono in pratica a classificare i beni immobili con delle sigle, esse vengono assegnate tenendo conto di diversi fattori, come: la grandezza, il numero dei locali, la zona e non per ultimo i materiali che si sono usati durante la costruzione.

Esistono due tipi di categorie, quella a destinazione ordinaria e quella a destinazione speciale o particolare.

Ogni categoria a sua volta viene suddivisa in gruppi che si identificano con le lettere dell’alfabeto, vanno dal gruppo A al gruppo F.

Nel gruppo A sono raggruppate le diverse tipologie di abitazione da quella signorile, passando per la popolare e finendo con le ville ed i castelli, a quello B fanno capo gli edifici pubblici e privati, come scuole, prigioni, uffici pubblici, biblioteche, case di cura o ospedali senza fini di lucro ed altro.

Con la lettera C si comprendono negozi, magazzini, stabilimenti balneari, palestre, autorimesse e tettoie aperte o chiuse.

Si finisce con il gruppo D che riguarda: alberghi, teatri, cinema, case di cura o ospedali privati, palestre private, strutture per attività industriali, edifici galleggianti e fabbricati connessi con le attività agricole.

In E sono contemplati costruzioni per esigenze pubbliche, quelli per l’esercizio del culto e tutti quelli non compresi nelle categorie precedenti.

Infine in F rientrano: lastrico solare e tutte quelle unità ancora in corso di costruzione, di definizione o in attesa di dichiarazione.

Le diverse classificazioni in categorie catastali sono nate con lo scopo di valutare lo stato abitativo di un immobile, per conoscere la destinazione d’uso e la rendita al fine dell’applicazione delle imposte. Ringraziamo per le informazioni il portale dedicato alle pratiche edilizie www.irebuilding.com, specializzato in interventi in Abruzzo e nella promozione di immobili nel territorio.