Disturbi psicologici: Sindrome della mano aliena

L’ AHS ovvero la Sindrome della mano aliena, nota anche come la Sindrome del Dottor Stranamore, fa parte dei disturbi neurologici rari, in cui il paziente perde inconsapevolmente il controllo della mano, che ha una vita tutta sua, può intralciare le funzioni dell’altro arto, i movimenti del soggetto stesso o addirittura provocare alla persona delle lesioni, mediante forti schiaffi, fino a d arrivare a gravi atti di autolesionismo.

E’ una malattia poco conosciuta, vista anche la sua scarsa incidenza, ma ha sul paziente un impatto negativo, che condiziona notevolmente la qualità della vita, il paziente vive in un continuo stato di ansia e di frustrazione.

La persona ha la netta e precisa sensazione che la propria mano sia estranea al resto del corpo, a volte per cercar di controllare meglio i movimenti improvvisi, il paziente si sforza di restare vigile, per impedirli sul nascere.

Talvolta la persona colpita può raggiungere, prendere e manipolare oggetti senza volerlo, e deve utilizzare la mano controllabile per trattenere quella estranea.

Alla base di questo strano comportamento vi sono diverse cause, tra cui: ictus, aneurismi, infezioni, malattie neurodegenerative o interventi neurochirurgici per separare i due emisferi del cervello.

In situazioni di ansia o di stress, i movimenti possono intensificarsi, due sono gli elementi che danno maggior vita all’attività della mano aliena: i sintomi sono innescati principalmente da oggetti vicini ed il comportamento aumenta in condizione di minori livelli d’attenzione.

Non esiste una cura specifica per questa sindrome, tuttavia i sintomi possono essere ridotti e gestiti in una certa misura, adottando alcune tecniche, come: aumentare la percezione ed il controllo, con specifici compiti per ripristinare il controllo volontario della mano, gestire al meglio le cause che possono generare stress e mettere in atto delle strategie comportamentali compensatorie. Per consulenze psicologiche (anche online) vi consigliamo i servizi della psicologa Castelletti.